Non ho dubbi. La famiglia (senza aggettivi, tanto sono convinto dell’unicità inequivocabile della sua composizione) è indispensabile alla società. Non solo come generatrice di nuovi cittadini, ma come primo e principale luogo nel quale si impara a vivere, si apprendono le regole della vita comunitaria, si trasmettono valori e tradizioni. Un bene insostituibile insomma, che deve essere tutelato con provvedimenti seri.
La mia situazione familiare è un osservatorio privilegiato sulle tematiche familiari, ma ho anche la fortuna di poter guardare ad altre realtà familiari assai numerose. Paradossalmente più corposo è il nucleo familiare maggiori sono le ingiustizie che vengono perpetrate.
Nel 2007 a Cuneo una famiglia di 4 persone ha pagato 100€ di ICI. Una famiglia di 6 persone ne ha pagati 270.
A Bra i costi aggiuntivi nella tariffa acqua rispetto a un single per una famiglia di 4 persone sono state di 92,4€, per quella di 6 235,20.
L’addizionale Irpef , per un reddito di 20.000€ é stata aumentata a Mondovì di 49€ per la famiglia di 4 persone (+ 162,21), per la famiglia con 4 figli di 61€( +314,51%).
Per quanto riguarda l’energia elettrica, rispetto a 4 single, la famiglia di 4 persone paga più 45,81%, quella di 6, rispetto a 6 single, 141,88€.
In totale, nel 2007, una famiglia di 4 persone ha pagato dai 236 ai 416€ in più rispetto a 4 single. Una famiglia di 6 persone dai 642 a 949,28€.
Con dati simili gli amministratori non possono che ammettere la necessità di correttivi in favore delle favore deii nuclei con più figli, quelli a cui la Costituzione stessa riserva una particolare attenzione (l’art.31, ricordate?). [FamiglieNumerose.org]
Alcuni di questi problemi, se non tutti, riguardano anche le famiglie, numerose e non, della Provincia di Agrigento. A questi si potrebbero aggiungere gli esorbitanti costi per mantenere i figli all’università “fuori sede”, l’atavica mancanza di lavoro, l’assenza di un programma edilizio per abitazioni popolari.
Naturalmente non sono in grado di proporre una soluzione per ognuna di queste situazioni, alcune dipendono dalle amministrazioni comunali, altre dal governo centrale. Certo è che la tutela del bene della famiglia mi sta molto a cuore e alcune delle ingiustizie menzionate possono essere corrette anche a livello di amministrazione provinciale.
Idee e progetti fruttuosamente realizzati da altre amministrazioni possono essere la base per un programma di sostegno alla famiglia che sia concreto e che si assuma la responsabilità -mi verrebbe di aggiungere “costituzionale” – di promuovere la vita famigliare, eliminando quegli impedimenti che oggi sono ostacoli insormontabili alla realizzazione di sogni e desideri di molti giovani, e motivo di seria preoccupazione per quei coraggiosi che, nonostante tante avversità, hanno deciso di investire e scommettere nella formazione di una famiglia.