La cronaca
Dopo l’ennesimo incidente stradale sulla ss 189 Palermo-Agrigento, nel quale ha perso la vita un giovane che stava rientrando dal viaggio di nozze, Lelio Castaldo, direttore del quotidiano on-line AgrigentoWeb.i, scrive un accorato editoriale nel quale chiede conto e ragione ai politici locali nelle varie istituzioni, della loro capacità morale di fronte all’ennesimo – prevedibile – incidente.
L’editoriale suscita grande interesse tra i lettori, che lasciano commenti e mandano email al direttore coi i quali approvano la linea di Castaldo di chiamare in causa direttamente i politici locali, con nomi e cognomi, per riagganciarli al territorio e averli presenti anche quando non si è in prossimità di elezioni. Al grido “Entusiamo!“Lelio Castaldo risponde alla richiesta di partecipazione della gente e assicura la massima attenzione nel dar voce a questo movimento popolare, nuovo – a mio giudizio – nello scenario agrigentino.
Il terzo atto della vicenda propone una prima assemblea pubblica, che si terrà domani pomeriggio alle 17.30 presso la libreria Capalunga in via Atenea. Amedeo Bruccoleri, proprietario della libreria mette a disposizione i locali perchè possa esserci un luogo di aggregazione e di partecipazione attiva all’iniziativa.
Il commento
Che la gente parli, scambi idee, commenti, progetti e proposte è sempre un fatto positivo, direi democraticamente positivo. Ben venga, quindi, che si offrano alle persone luoghi, fisici virtuali, nei quali si possa discutere.
C’è però un triste precedente negli ultimi anni. Movimenti, girotondi e simili, non sono riusciti a far altro che bloccare grandi opere, fermare le discariche, riempire di spazzatura le città e portare fuori dal parlamento quei partiti che hanno cercato di calvalcare l’onda dell’emozione popolare senza però tentare di incanalare questo potenziale umano -le cui opinioni possono essere condivise o no – nel produttivo alveo del confronto politico e dell’amministrazione della cosa pubblica.
Questo stesso rischio corre oggi l’amico Lelio quando pensa che un popolo senza leader possa riuscire ad essere incisivo nella vita politica. Interlocutori sono necessari, ma devono essere bravi interpreti delle istanze delle persone.
E se qualcuno va escluso non è il mondo politico, è il sistema clientelare. Il mondo politico siamo noi, è l’amministrazione delle cose che ci riguardano e che forse abbiamo delegato ad altri senza troppa coscienza, senza aver valutato bene i nostri rappresentanti.
Io giovedì ci sarò. Ma a ruoli invertiti. Farò il cronista, visto che i cronisti sono impegnati a fare politica.