Avevo appena 8 anni in quel 1989, un novembre non ancora molto freddo ad Agrigento, ma che ricordo perfettamente nonostante la tenera età e l’ignoranza sulle vicende politiche mondiali. La maestra (unica) delle elementari mi fece fare la mia prima rassegna stampa. Il compito era semplice, comprare tutti i quotidiani dei giorni successivi e raccogliere gli articoli sul crollo del muro di Berlino.
A contatto con la cronaca di quei giorni, con la storia di tante famiglie felicemente ricongiunte dopo anni di separazione, con un evento che riempiva pagine e pagine di giornali capì che stavo partecipando, seppur indirettamente, a qualcosa che avrebbe cambiato la storia ed i destini del mondo. Il come e il pechè non lo capivo, comunismo e cortina di ferro erano concetti che non conoscevo. Avevo però sentito il peso della Guerra Fredda nei racconti dei nonni, che di quei comunisti conoscevano i crimini.