Oggi dissento totalmente con il Presidente Napolitano che ha deciso di non controfirmare il decreto legge con il quale il Governo intendeva fermare l’esecuzione di Eluana.
Una Costituzione che riconosce e garantisce i diritti inviolabili della persona, primo fra tutti il diritto alla vita, indipendentemente dalle condizioni nelle quali si trova, non può essere piegata a vincoli procedurali, che riconosco essere importanti, ma che un uomo coraggioso avrebbe il dovere di superare, a costo di rimettere il mandato.
Caro Presidente, la Costituzione è già stata infanganta quando un tribunale ha permesso ad un cittadino ed alla sua squadra, di pianificare la morte di una cittadina disabile. Si trattava di ristabilire il dettato costituzionale di inviolabilità della vita umana. Un atto coraggioso, ma un atto d’urgenza di fronte alla imminente esecuzione.
No Presidente, prima della Costituzione c’è la persona. Capisco che la sua formazione la spinge a dissentire. Ma temo uno stato che sacrifica i cittadini. Lo temo perchè ho memoria deglio orrori che succedono quando il bene da difendere è lo Stato e non la vita delle persone.
No Presidente, non ci sono ragioni. Già altri ci hanno preceduto nel triste percorso della separazione della vita corporale dalla vita personale. No Presidente, a tanti sono stati negati i diritti umani fondamentali. No Presidente, non in mio nome una sentenza di morte. No, Presidente prima la vita, anche a costo della poltrona!
magari ha cambiato idea su quando comincia e finisce la vita…
Qualunque siano i suoi veri motivi è innegabile che sta lavorando per salvare la vita di Eluana da una ingiusta condanna.
Per ora lo sostengo in questo, lo contesterò se dovesse sbagliare in altro.