Presentazione liberal Sicilia: Il buon governo esige buona cultura

Oggi abbiamo presentato a Monreale la Fondazione liberal, della quale io sono il coordinatore regionale. Presto vi darò informazioni sull’evento. Intanto vi propongo il mio intervento. [post programmato]

Gentili amiche, Cari amici,
vi ringrazio per aver accettato l’invito per questo seminario che ci vede protagonisti in prima persona.  Per incontrare noi, infatti, sono arrivati gli ospiti che interverranno questa mattina. Ringrazio Ferdinando Adornato, Presidente della Fondazione liberal e Vincenzo Inverso, Segretario organizzativo nazionale dei Circoli liberal. Un cordiale saluto al Presidente Totò Cuffaro, patron di questa giornata che fin dal primo momento ha intuito l’importanza di coinvolgere giovani motivati e con voglia di impegnarsi per un nuovo tempo della politica. Un sincero ringraziamento ad Enzo Di Natali, Presidente dell’Istituto Mediterraneo di Bioetica Giovanni Paolo II, che con una breve relazione ci introdurrà l’attualità del popolarismo sturziano. Un affettuoso ringraziamento anche a Saverio Romano, Segretario regionale UDC, partito con il quale abbiamo intrapreso la strada per una nuova casa dei moderati.

Con gioia vi vedo riuniti oggi in questa sala, come primizia di una semina che abbiamo cominciato alla fine dello scorso anno, insieme ad alcuni amici di Palermo, per tutti ringrazio Filippo Maria Tripoli, e con i suggerimenti di Totò Cuffaro.
Sono cosciente che l’incontro di oggi non è un traguardo, è solo un inizio, il primo tassello di un percorso che spero compieremo insieme.

Verso quale meta? Don Sturzo credeva nella funzione pedagogica della buona politica, una specie di processo di causa-effetto: la politica è utile se è buona, ed è tale se è sostenuta dalla buona cultura. Questa si acquisisce attraverso lo studio del vero e del bene, studio a cui il cristianesimo ha dato un decisivo contributo, anche se tanti uomini politici cristiani non lo hanno capito. La buona cultura è importante, anche perchè esiste (ed è spesso dominante) la cattiva cultura, che si potrebbe definire – per chi è in buona fede – come lo studio di ciò che si ritiene vero ed è invece falso, e come lo studio di ciò che si reputa un bene ed è invece un male.
Ecco dunque il nuovo tempo della politica: ricominciare a fare cultura, a fare buona cultura. Poiché il buon governo esige buona cultura.
In questo percorso, culturale e politico – risulta difficile separare le due realtà-, spero possiamo imparare a fare buona cultura per poter avere il consenso delle persone, convinte dalle nostre buone idee -non dalle nostre belle pubblicità-, per poter bene amministrare le nostre realtà locali, la nostra amata Regione Siciliana, il nostro Paese.

Un nuovo tempo della politica che però non dimentichi le sue profonde radici. Il popolarismo, il glorioso scudocrociato, la storia della politica italiana del dopoguerra dalla quale possiamo imparare tante lezioni di buon governo, avendo la  capacità di discernere gli errori, per non compierli nuovamente.

A noi, con una grande voglia di imparare e di progettare, deve passare il testimone. Oggi possiamo cominciare a costruire la politica di domani. C’è chi sta investendo su noi, sappiamo essere all’altezza!!!

A tutti, di cuore, un caloroso ringraziamento per la partecipazione attiva a questo incontro.

Monreale, 23 marzo 2009                                                       Giovanni Nocera

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Giovanni Nocera
Sono Giovanni: marito di Chiara e padre di tre splendidi bimbi. Siciliano a Roma. Mi sono ritagliato questo spazio diversi anni fa e nel tempo questo sito è stato lo specchio delle mie attività. Sono appassionato della più alta forma di carità, secondo la definizione della Politica di Paolo VI. Mi impegno per i miei concittadini del Municipio 5 di Roma Capitale. Un occhio ad innovazione, lobbying ed internet marketig, soprattutto se riescono a funzionare insieme!