Se fosse una cosa seria le regole sarebbero serie. Silenzio per un giorno di riflessione prima del voto, nessuna iniziativa durante la consultazione (invece del concerto in piazza Marconi la domenica). Ma poichè si tratta di un “evento” possiamo leggere articoli il giorno prima della consultazione (ed immagino anche durante i cinque, dico cinque, giorni) e assisteremo ad un bel concerto ad “urne aperte”.
Noi siamo oggetto di insulti e bordate, insieme a qualche colpo basso, perchè diciamo, con onestà e chiarezza, che questa consultazione, ben diversa da un referendum, è semplicemente insignificante, non soltanto per l’iter autorizzativo, quanto per la natura dell’istituto giuridico scelto, la consultazione appunto e non il referendum. Abbiamo tanto rispetto per la partecipazione democratica alla vita della comunità, del lavoro e del tempo dei cittadini, che non li chiamiamo frettolosamente alle urne per una consultazione popolare, pur di fare qualcosa.
Quanti oggi annunciano la consultazione come atto formale, si impongano le regole formali di una votazione, silenzio fino allo scrutinio, annullamento del concerto e di tutte le iniziative programmate ad urne aperte. Poichè così non sarà… ciascuno tragga le proprie conclusioni.