Vigilia delle elezioni al cardiopalma in Sicilia. Il Presidente Lombardo ha azzerato la Giunta regionale e, defenestrando l’UDC, ha varato la nuova Giunta con l’apporto di una parte del PDL, quella di Miccichè, scissionista rispetto alla linea nazionale. I Coordinatori del PDL hanno sospeso dal partito, in via cautelativa, i tre assessori che hanno accettato la delega.
Questa la cronaca in poche righe. Passiamo alle considerazioni politiche.
Credo che, in vista delle prossime elezioni, ma soprattutto avendo imparato dalle ultime vicende, gli elettori dovrebbero diffidare dal MPA e dal PDL.
Il Movimento di Lombardo ha infatti tradito le indicazioni degli elettori che lo hanno eletto Presidente della Regione Siciliana, forte di un’alleanza chiara e con obiettivi precisi stabiliti in un programma. Lombardo non ha esitato a disattendere le indicazioni degli elettori per ragionamenti, che potrebbero essere validi, ma per i quali vale il principio “il fine non giustifica i mezzi”. Lombardo ha dimostrato di essere capace di tutelare i suoi interessi e di riuscire a far crescere il suo partito. Ancora non ha dismostrato di saper fare gli interessi dei siciliani. Ma soprattutto di saperlo fare per come vogliono i siciliani. In linea teorica potrebbe affermare, coerentemente con le sue ultime scelte, che il bene dei siciliani sia diverso dal programma che è stato presentato e per cui è stato votato. Sarebbe quindi lecito proseguire o bisognerebbe chiedere ai siciliani?
Il PDL di Berlusconi non è un monolite. Le considerazioni degli esponenti siciliani, la probabile fame di potere, sono state più forti, per ora, dell’influenza di Berlusconi. Votare PDL in Sicilia, nonostante si possa indicare la preferenza per Berlusconi, significa decidere le sorti delle diverse anime del partito che si stanno confrontando in questi giorni. Tra queste anime ce ne è una che, disponibile a governare con Lombardo, non si cura di rispettare le indicazioni dell’elettorato, tradendo il mandato dello scorso aprile.
La mossa di Lombardo certamente gli ha fruttato molta visibilità sui media. In pochi giorni è stato presente ad Omnibus, Ballarò, Porta a Porta, quotidiani locali e nazionali gli hanno dedicato ampio spazio. Con questa mossa, però, Lombardo ha dimostrato di che pasta è fatto. Sta utilizzando il governo della Regione Siciliana come uno strumento di propaganda elettorale. Questa evidenza si può celare con la difesa dell’autonomismo (ma non riesce ad ottenere i fondi FAS dal governo centrale), con la lotta contro le clientele (ed ha mominato i dirigenti del MPA nei vari enti regionali). I cittadini però sono più svegli.
Chi ha la Sicilia nel cuore è un altro!!! I cittadini lo sanno bene.