La sig.ra Caterina Busetta, presentandosi come portavoce delle associazioni contrarie al rigassificatore, chiede la rimozione del Soprintendente di Agrigento, da lei evidentemente ritenuto il promotore e fautore dell’iniziativa e non una delle istituzioni preposte a rilasciare parere a condizione che i progetti presentati da altri enti ed accolti dalle amministrazioni rientrino nei termini delle leggi che le soprintendenze sono solo chiamate ad applicare. E’ quantomeno riduttivo, se non persecutorio e personalistico, impostare la legittima battaglia contro una scelta che è esclusivamente politica e strategica a livello regionale e nazionale come un contrasto individuale che svuota il dibattito dei suoi elementi di riflessione e lo riduce appunto alla purtroppo solita contesa tutta agrigentina – abusivismo docet – del presunto “popolo” contro la Soprintendenza. Il Soprintendente di Agrigento non è stato chiamato a pronunciarsi sulla scelta strategica del rigassificatore, non ha preso parte ai tavoli in cui è stato individuato il sito e si è discusso delle opportunità dei rigassificatori. Il Soprintendente di Agrigento, preposto all’applicazione delle leggi di tutela e salvaguardia sul territorio di competenza, ha espresso parere non su di un’idea o su di una proposta, bensì su di un progetto, sottoposto a verifica da parte dei i suoi uffici tecnici che si pronunciano esclusivamente sul rispetto della normativa. Sulla stessa linea, né ve ne sono altre per chi nella vicenda ha avuto un ruolo istituzionale e amministrativo e non politico né tantomeno di indirizzo, si è espresso anche il Soprintendente del Mare, nella persona di Sebastiano Tusa, archeologo, accademico di fama, a tutti noto anche per le sue spesso scomode prese di posizione nonché promotore di numerose riserve e parchi archeologici marini. A fronte di tutto ciò è legittimo dubitare che si voglia ridurre una questione che deve essere di interesse collettivo – anche se la collettività pare che non abbia risposto agli appelli seppur ripetuti (soltanto il 15% degli aventi diritto si è pronunciato sulla questione) – ad un attacco ad personam in cui calare indistintamente tuttaltre questioni e di tuttaltra natura, peraltro sicuramente di portata più circoscritta ad interessi localistici ben individuabili, con riferimento alla vicenda della “passerella” su Porta Aurea e alla “via di fuga” sul costone della Cattedrale. Citando questi due casi è la sig.ra Caterina Busetta stessa ad accreditare il Soprintendente di Agrigento come strenuo difensore del territorio, del paesaggio e dei siti storici e monumentali dai tentativi di stravolgimento in nome di malintesi e sgangherati progetti di sviluppo. E’ la sig.ra Busetta stessa a porre all’attenzione come, laddove esistono vincoli di natura paesaggistica e monumentale, come nella rupe della Cattedrale e nell’area dei templi, la Soprintendenza (e non il Soprintendente) vigila sul rispetto di tali vincoli, laddove, come nel caso della zona industriale di Porto Empedocle diverso è il quadro normativo di riferimento, la Soprintendenza vi si attiene per quanto di competenza.
Dott. Giovanni Nocera
Presidente Comitato pro rigassificatore