Diciassette anni fa, il 19 luglio del 1992 in via D’Amelio a Palermo si consumò una delle giornate più tristi della storia repubblicana italiana, in quell’occasione persero la vita il giudice antimafia Paolo Borsellino e altri cinque agenti della sua scorta in seguito ad un vile attentato di cosa nostra. Oggi, noi che siamo cresciuti nel fragore di quel boato assordante, che divise Palermo in mafiosi e antimafiosi, ci uniamo a tutti coloro che non vogliono dimenticare e che credono in un futuro diverso per la Sicilia e per l’Italia, all’insegna della giustizia e della libertà. Un futuro fatto del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità. La lotta alla Mafia si potrà vincere solamente se le idee di cui Borsellino e molte altre vittime della malavita organizzata erano portatori, continueranno a vivere nel cuore e nella testa di tutti noi. Solo così il loro sacrificio non sarà mai stato vano e per l’Italia sarà accesa la luce della speranza.
Danilo Dominici
Presidente Officina delle Idee