‘Parlamento mafioso’ è l’ultima uscita dell’on. mafioso Antonio Di Pietro, che sedendo sugli scranni della più alta istituzione democratica del Paese, acquisisce gli oneri e gli onori di quella posizione, e come gode dell’appellativo di ‘Onorevole’, da oggi dovrà subire l’appellativo mafioso per sua stessa definizione.
Ed è qui l’errore della battuta. Probabilmente avrebbe potuto dare del mafioso a qualche suo collega, ma non infangare l’intera istituzione. E lo dico avendo coscienza che le ragioni della critica dell’On. mafioso Di Pietro possono essere giuste. Anche io non condivido lo scudo fiscale per come è stato concepito. Da questo a svilire il ruolo dell’intero Parlamento con aggettivi non consoni ce ne vuole.
Le battaglie politiche si possono condurre, anche con un confronto serrato, senza mai, però, dimenticare che dietro idee diverse ci sono persone concrete che non perdono mai la propria dignità. E che le Istituzioni non vanno piegate a giochi politici, perchè gli Onorevoli passano, ma le Istituzioni, presidio democratico del nostro Paese, rimangono e devono rimanere come patrimonio per le generazioni future.