Con l’approvazione del Piano Regolatore Generale, e l’annesso Regolamente edilizio, la città di Agrigento avrà, finalmente, anche uno strumento urbanistico adeguato alle esigenze edilizie dei privati. Gli imprenditori potranno costruire, facendo affari con la vendita delle case. Il Comune incasserà con le tariffe per le opere di urbanizzazione.
Il mutuo interesse, di imprenditori e Comune, nel costruire si scontra con un’esigenza particolarissima. La necessità di edilizia popolare per le famiglie che non riescono a comprare casa, per le giovani coppie e per tutte quelle esigenze per le quali deve essere la comunità a provvedere ai bisogni dei singoli.
Credo opportuno, per questo motivo, che l’Amministrazione Comunale si premuri di siglare un patto con tutti gli imprenditori che intendono costruire, al fine di prevedere una percentuale di metratura da destinare all’edilizia popolare in ogni nuovo edificio. Questo permetterebbe al Comune di avere a disposizione unità abitative con le quali provvedere alle necessità dei cittadini più bisognosi, senza dover impegnare ingenti somme nella costruzione di quartieri ghetto.
Contestualmente chiederei agli imprenditori di non replicare progetti già realizzati per risparmiare sulla fase progettuale. La periferia, per non essere causa di degrado, deve essere vivibile. Affidare la progettazione di nuovi spazi urbani a grandi architetti potrebbe essere l’occasione per rendere la periferia una risorsa culturale per l’intera città.
Per tutto ciò non servono ingenti capitali, è necessaria la buona volontà.