Finlandia: treni in ritardo per la neve? Al massimo 5 minuti tre giorni all’anno.
Il titolo del Corriere potrebbe sembrare un atto di accusa per la scarsa manutenzione delle Ferrovie Italiane, che in questi giorni stanno avendo un po’ di problemi.
Mi sembra banale far notare che la Finlandia debba spendere un sacco di soldi per riscaldare gli scambi, ed evitare il blocco dei treni per dalla fine dell’estate all’ininizio dell’estate successiva.
Lo stessa impiego di risorse in Italia, paese del sole, sarebbe ingiustificato, per avere il medesimo risultato, treni con problemi per 3-5 giorni all’anno, cioè questi giorni.
Il vero dramma delle ferrovie italiane sono i treni per i pendolari. Conosco bene la situazione della Agrigento-Palermo e va solo a peggiorare. Più attenzione alla quotidianità e meno al sensazionalismo sarebbe certamente più fruttuoso.
Il confronto con la finlandia secondo me non è forzato. Anche perchè si sta facendo notare una cosa: loro in condizioni estreme (alle quali sono abituati, per carità) non hanno grossi problemi. Noi abbiamo i ritardi di ore anche al 15 agosto. E non si può dire che “è perchè non siamo abituati”. Evidentemente c’è qualcosa che non va nella rete ferroviaria italiana.
E poi trovo stupido dire che a loro va meglio perchè loro sono più avanzati… perchè si sposta il punto interrogativo su una questione fondamentale: Perchè loro sono avanzati e noi no?
Ho letto vari commenti a questa notizia e trovo condivisibile il fatto che il paragone tra Italia e Finlandia sia in qualche modo forzato, se non improponibile; ma desidero sottolineare in questo caso come “la Finlandia” o “la Svezia” e “la Norvegia” non siano il termine di paragone in quanto a tipo di cultura (poiché è proprio in questo caso che la questione non ha senso), ma quanto a “modalità di affrontare la problematica dell’evento atmosferico particolare”, dato che questi Paesi ci sono talmente abituati da dimostrare un ritardo trascurabile persino in questi casi estremi. Sarei d’accordo inoltre se il taglio critico dell’articolo fosse di tipo semplicemente qualitativo, in questo caso sarebbe anche patetico non considerare che “la Finlandia, etc.” hanno anche essi problemi che invece in Italia non esistono.
Il fatto veramente scioccante in tutta questa vicenda è che non siamo di fronte a un disguido che si inserisca in un contesto dove la clientela (di treni ed aerei) possa, nonostante gli inevitabili imprevisti della vita, godere normalmente di un inappuntabile servizio (come in questo caso possono appunto vantare i costosi ma efficienti mezzi scandinavi), ma assistiamo alla “pioggia sul bagnato”, al completo disastro logistico per una spruzzatina di neve e un po’ di ghiaccio, alla perdita della dignità del viaggiatore come essere umano!
Non per fare il paragone allora, e peggio il disfattismo, ma in questo Paese si gioca sempre al ribasso, al risparmio, alla manodopera straniera a basso costo e senza tutela; non si può avere fiducia in un tale sistema opportunista e sfruttatore, non si può pensare con ottimismo che si stia “costruendo un futuro” ma piuttosto che è tutto un marciume logoro. Grazie, eh!
(NdR)
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