Negli anni trascorsi a Roma mi sono abituato ad avere il Santo Padre come vescovo. Ho gustato la bellezza delle celebrazioni pontificie e lo stile diverso dei due pontefici.
Da qualche anno ho lasciato Roma e mi trovo a vivere com trepidazione l’attesa per la visita di Benedetto XVI nella mia terra.
Trepidazione accresciuta dalla certezza dei benefici spirituali che ne seguiranno. Il mio pensiero corre a due precedenti occasioni che hanno visto il successore di Pietro in questa terra: nel 1993, dalla Valle dei templi, Giovanni Paolo II lanciava l’anatema contro la mafia e l’invito pressante a conversione per gli aderenti alle organizzazioni criminali. Quel grido nella mia città risuono’ a lungo ed ha segnato positivamente il percorso educativo e formativo di quella generazione. Nel 1995 il convegno ecclesiale di Palermo vide riunita tutta la Chiesa italiana e segno’ un cambiamento nella presenza dei cattolici nella società italiana. Da adolescente non ne compresi la portata, ma ricordo la celebrazione conclusiva con il Papa allo stadio della Favorita.
Per queste ragioni nutro grandi aspettative per la visita di Benedetto XVI a Palermo per domenica prossima, certo che il Papa avrà una parola di conforto per le molte persone in situazioni critiche, come avrà parole di speranza per tutti. Le sterili polemiche di questi giorni stanno già preparando il terreno al Papa che potrà così, con profondità, far innalzare lo sguardo di fedeli e non al cielo ed all’eternita’. Benvenuto Santo Padre!!!