Con una nota stampa l’on. Granata chiede la revoca del nulla osta che il Ministero dell’Ambiente ha rilasciato al progetto del rigassificatore di Porto Empedocle.
Secondo l’onorevole il fatto che la mafia abbia interesse ad inserirsi in un’opera pubblica, come risulta da alcuni pizzini ritrovati in casa di un latitante arrestato ultimamente, sarebbe sufficiente a bloccare un investimento da centinaia di migliaia di milioni di euro. Secondo lo stesso ragionamento bisognerebbe bloccare il raddoppio della SS 640, già in esecuzione, perchè negli stessi pizzini risulta l’interessemanto della mafia anche su questo appalto.
Farebbe bene l’onorevole Granata, nella sua posizione di Vice Presidente della Commissione Antimafia, a lavorare alla predisposizione degli opportuni strumenti investigativi, alla sburocratizzazione del sistema autorizzativo, alla trasparenza e tracciabilità delle risorse. E’ con strumenti opportuni che si tagliano le gambe, ma soprattutto le risorse economiche, alla mafia. Non con sospensione preventive di progetti industriali.
Il resto del comunicato ve lo risparmio, è un pessimo riassunto delle motivazioni che da due anni propongono le associazioni contrarie al rigassificatore, neanche una virgola modificata.