Il Presidente della Regione ha presentato i nuovi assessori ricomponendo il 58° governo della Regione Siciliana, superando le crepe comparse nella maggiornanza in Assembla Regionale Siciliana all’indomani del varo del secondo governo.
L’ultimo governo di Rosario Crocetta
La grande partecipazione della maggioranza, ad esclusione di qualche frizione all’interno di Articolo 4, dovrebbe garantire sintonia di intenti tra l’esecutivo regionale e l’attività parlamentare, che ha bisogno del supporto pronto ed attento del governo per intervenire con leggi che possano incidere sulla macchina amministrativa.
Questo governo è l’ultimo in ordine di tempo, ma deve essere anche l’ultimo fino alla fine della legislatura. Non ci saranno esami di riparazione, il fallimento di questo governo sarebbe il fallimento della Sicilia, del Presidente, della maggioranza, dei singoli deputati che dovranno rispondere al proprio elettorato. Non ci saranno esami di riparazione.
In conferenza stampa il Presidente ha annunciato un cambio di passo nei rapporti con il Parlamento regionale. In un post precedente auspicavo una tale ricomposizione, convinto che non si possa governare nel mezzo di turbolenze parlamentari che possono rendere difficile la vita, amministrativa, degli assessori regionali. Non dimentichiamo che il detonatore dell’ultima crisi è stata l’attività dell’opposizione che ha presentato mozioni di censura per gli assessori e la sfiducia, poi sventata, al presidente della Regione.
Si apre, quindi, una nuova fase che deve riallacciarsi alla spinta propulsiva ottenuta nelle elezioni regionali del 2012, ma che deve andare di pari passo con un’azione amministrativa concreta e silenziosa che sappia incidere realmente nella vita dei siciliani.