Ridare credibilità al consesso cittadino deve essere la priorità della nuova amministrazione di Agrigento, perchè da un corretto rapporto istituzionale tra Sindaco, Giunta ed Assemblea degli eletti nascono, si discutono e prendono forma, le proposte migliori per la città.
Tra i mali dei quali ha sofferto il civico consesso certamente l’esautorazione della sua funzione di indirizzo dell’attività amministrativa, sostituita dalla funzione assunta dai singoli consiglieri di “spiccia faccende” per il proprio bacino elettorale. Una situazione, quest’ultima, che ha visto i consiglieri entrare nella macchina amministrativa, non per espletare il corretto diritto di vigilanza, ma per intercedere per i propri elettori. Niente di troppo grave: lampioni spenti, buche da riparare (forse), aiuole da sistemare, piccoli interessi gestiti direttamente dal consigliere.
A mio modo di vedere questo sistema va debellato. Il consigliere comunale deve poter accedere agli uffici per verificare, per controllare l’attività amministrativa, non per promuoverla. I canali di accesso delle richieste devono essere chiarissimi: protocollo e URP. Sembrano banalità? Credo che finora non sia stato così pacifico…
Ai consiglieri il gravoso compito di esame preliminare dei documenti da portare in consiglio, dei bilanci (cui dovranno dedicare molto tempo) e di analisi delle proposte progettuali che abbiano grande respiro. Perderanno voti nel proprio bacino elettorale? Meglio! è un voto clientelare che non consente al consigliere di agire nell’interesse di tutta la cittadinanza.